L’approvvigionamento del campo di battaglia isontino dipendeva dal traffico stradale e ferroviario. Il traffico stradale era fortemente limitato per via della carenza di cavalli e automobili, perciò accelerarono la costruzione di ferrovie a scartamento ridotto. Tra queste c’era anche la ferrovia da campo a cavalli (Feldbahn) Dolenji Logatec–Kalce–Godovič–Črni Vrh–Zadlog–Poncala (Mala Lazna), lunga 80 chilometri. Iniziarono a costruirla il 15 agosto 1916. Cominciarono con i trasporti sulla tratta da Logatec a Zadlog già il 9 settembre, durante la settima offensiva sul fronte dell’Isonzo. Il proseguimento della ferrovia da Zadlog a Mala Lazna (Poncala) venne adibito alla circolazione il 29 novembre 1916.
Quando l’esercito italiano, durante la Sesta Battaglia dell’Isonzo nell’agosto 1916, danneggiò la ferrovia a scartamento normale di Bohinj a tal punto che i treni dalla direzione di Jesenice potevano viaggiare solo fino a Grahovo nella Baška grapa, per l’approvvigionamento indisturbato del fronte furono costretti a cercare nuovi collegamenti. Decisero che il punto di partenza principale per l’approvvigionamento sarebbe stata la stazione ferroviaria di Logatec. Siccome nel 1916, dopo la nona offensiva, l’esercito austro-ungarico dovette ritirarsi a posizioni più alte verso Čepovan e l’altopiano di Trnovo, il comando militare principale, che aveva la propria sede principale a Gorenji Logatec, pretese la costruzione immediata di una ferrovia a scartamento normale da Logatec a Črni Vrh.
Iniziarono i lavori subito dopo l’approvazione del progetto, che metteva al primo posto la realizzazione delle gallerie, degli scavi maggiori e dei terrapieni sul tracciato approvato. Le misurazioni effettuate sul campo erano segreto militare, ma divennero presto evidenti. Lo scavo delle gallerie a Logatec e Godovič aveva la precedenza su tutto il resto.
Secondo il racconto dei veterani, sul tracciato si disposero ben 20.000 prigionieri di nazionalità diversa. Erano collocati negli accampamenti di Dolenji Logatec, Kalce, Hotedršica e nel castello di Gorenji Logatec.
La tratta era divisa in tre settori, lunghi in tutto 25 chilometri:
Il tratto più impegnativo era Logatec–Kalce, soprattutto per via del collegamento alla linea ferroviaria Vienna–Trieste/Trst. Risolsero il problema con un grande terrapieno che in un ampio arco scendeva dalla ferrovia meridionale, situata più in alto, verso Logaško polje, da lì poi attraversava la galleria sotto Naklo e passando per Lokva andava verso Kalce. A fianco alla strada Logatec–Vrhnika iniziarono a costruire anche una stazione di smistamento e un piazzale di manovra per le locomotive.
L’intervento più impegnativo è stata la costruzione della galleria sotto Naklo, lunga 202 metri. Della costruzione della galleria si è fatta carico l’impresa Brüder Redlich & Berger di Graz, la stessa che ha costruito il ponte in pietra di Solkan (Salcano). Iniziarono i lavori nella primavera 1917. I lavori erano ostacolati dall’acqua, per la quale disposero un particolare sistema di drenaggio, deviando scaltramente l’acqua lungo una cunetta centrale in una voragine naturale, circa 20 metri prima della fine del tunnel sul lato est. Grazie all’inclinazione del suolo fecero in modo che l’acqua defluisse naturalmente.
Durante gli scavi incapparono in uno strato di carbone fossile, che fu in parte utilizzato per la locomotiva che portava via il materiale scavato, in parte poteva essere usato dalla gente del luogo per il riscaldamento.
Per il trasporto del materiale di scavo dal tunnel avevano una ferrovia a scartamento ridotto. Per il traino utilizzavano la locomotiva a vapore “mašinka” come veniva generalmente chiamata dai lavoratori. La galleria fu terminata all’inizio del 1917.
Nella primavera dello stesso anno furono perlopiù terminati anche tutti i lavori sui terrapieni ferroviari nell’area della conca di Logatec e in molti punti cominciarono a disporre le traverse per i binari. Contemporaneamente si svolgevano intensivamente i lavori sul tunnel a Kalce. Lo spostamento del fronte sul Piave, nell’Italia settentrionale, significò che la linea di trasporto Logatec–Črni Vrh non era più adatta alle necessità strategiche dell’esercito e perciò tutti i lavori vennero interrotti. Il treno non passò per la galleria neanche una volta. La qualità con cui venne costruito il tunnel ha permesso che sia solidamente conservato tutt’oggi.
Durante la Seconda guerra mondiale servì da rifugio per gli abitanti di Logatec. A questo scopo furono costruite pareti divisorie, che evitavano anche le forti correnti d’aria. Dentro ci sarebbe stato anche un magazzino per carburante.
Il comune di Logatec sta sistemando la galleria per l’utilizzo come collegamento pedonale e ciclabile tra Naklo e il centro amministrativo Upravni center Logatec. Nell’autunno 2020 collocò nel parco distante 120 metri dall’ingresso occidentale della galleria una replica della “mašinka” a grandezza naturale. Poiché le locomotive di questo tipo erano fatte soprattutto per la costruzione di gallerie, queste sono molto piccole in confronto alle locomotive per il trasporto merci.
Dalla strada Tržaška cesta svoltare all’incrocio presso la stazione di servizio Petrol verso il centro amministrativo Upravni center Logatec e parcheggiare nel parcheggio alla destra del centro amministrativo. Sul lato NE del parcheggio, presso la sottostazione elettrica, svoltare a destra sulla via lungo la quale è già visibile la replica della locomotiva.
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