Visita guidata alla Dolina del XV Bersaglieri e all’area monumentale di Redipuglia

Facile | 3 h

Durante la Grande Guerra, l’area rocciosa del Carso si è trasformata nel teatro di feroci scontri tra l’esercito austro-ungarico e quello italiano. Il terreno stesso ha sicuramente contribuito a numerose vittime, i cui nomi si leggono oggi nel Sacrario italiano di Redipuglia/Redipulja o nei cimiteri austro-ungarici circostanti.
Il Sacrario di Redipuglia è il più grande ed imponente monumento ai caduti della Grande Guerra in Italia. Il “sacrario dei centomila” sul versante del Monte Sei Busi è stato realizzato su tre livelli e simbolizza l’esercito che scende dal cielo e, con il comandante in testa, percorre la cosiddetta Via degli Eroi. Ai piedi del colle di Sant’Elia si trova il museo dedicato agli avvenimenti della Grande Guerra Casa III Armata (attualmente chiuso per restauro).
Attorno alla vetta del Monte Sei Busi e al Museo all’aperto della Dolina del XV Bersaglieri è visibile il tratto del cosiddetto Trincerone italiano, una grande linea di difesa fortificata che iniziava presso il Monte San Michele/Debela griža ed arrivava sino a Monfalcone/Tržič. È noto anche come Trincea Mazzoldi. Venne costruita sulla base della trincea che era stata scavata dalle truppe austro-ungariche quando ancora tenevano sotto controllo questa zona. L’esercito italiano, tra il 1916 ed il 1917, la fortificò con il cemento, avvalendosi in questo modo di un forte sistema difensivo in caso di controffensiva dell’esercito austro-ungarico. Dopo la Dodicesima Battaglia dell’Isonzo la trincea risultò essere superflua. A causa dell’attacco austro-germanico nell’Alto Isonzo e dello sfondamento nella pianura friulana, la Terza Armata italiana la dovette lasciare improvvisamente, in modo da evitare l’accerchiamento.

Foto: (1) Tanja Gorjan, Fundacija poti miru; (2) PromoTurismoFVG; (3) Schirra/Giraldi, PromoTurismoFVG; (4, 5) Paolo da Pozzo, PromoTurismoFVG; (6) Gabriele Menis, PromoTurismoFVG; (7) Simon Kovačič, Fundacija Poti miru