La chiesa commemorativa del Santo Spirito si trova in un ambiente naturale eccellente, sulle Alpi Giulie, sopra la malga Polog. Venne realizzata, con le proprie mani e propri contributi, dal 1° marzo 1916 al 1° novembre dello stesso anno, dai soldati della 3a brigata montana austro-ungarica, perché venisse conservato il ricordo dei compagni deceduti. La chiesa venne costruita in stile liberty su progetto dell’architetto viennese Remigius Geyling, il direttore dei lavori fu il sottotenente ungherese Geza Jablonsky. Si trova su un versante, spianato con una terrazza artificiale, da cui parte un’imponente scalinata. La chiesa è costruita in legno, con una base di pietra. Presso l’entrata si erge un campanile provvisto di meridiana, che rappresenta, simbolicamente, la transitorietà dell’essere umano e la stabilità della natura, con la scritta Pax e Indivisibiliter ac inseparabiliter con il doppio stemma della monarchia austro-ungarica. La facciata esterna è abbellita dagli stemmi di tutte e venti le regioni austro-ungariche. All’interno l’altare è a forma di croce con una rappresentazione dello Spirito Santo a immagine di una colomba. La parte in legno dell’altare è opera del tirolese Anton Perathoner da St. Ulrich/Ortisei. L’idea della chiesa commemorativa è resa evidente nelle lastre di quercia, che come fogli di libri si schiudono sulle pareti delle navate. Nel cosiddetto libro dei morti i soldati hanno impresso i nomi di 2565 compagni caduti che hanno perso la vita sui monti vicini. La maggior parte di questi soldati riposa nel cimitero di guerra Loče presso Tolmin.
Durante la guerra ogni domenica veniva celebrata la messa per l’esercito. La chiesa era visitata da cattolici, protestanti, ortodossi, ebrei, musulmani e atei, visto che qui cercavano forza spirituale e consolazione. Oggi non è solo una perla artistica unica del passato, ma ha anche una vocazione simbolica di pace. Ricorda, ai visitatori, gli orrori della guerra e nel contempo è un richiamo alla riconciliazione e alla pace interiore e duratura. A questo rimanda la scritta che risale al tempo della ristrutturazione italiana del 1934 e che dice: Al di là della cenere del nemico, l’ira scompare.
Da Tolmin procedere in direzione Zatolmin, all’incrocio dopo la trattoria svoltare a destra in direzione Tolminska korita (Gole di Tolmin), subito dopo svoltare a sinistra e continuare per 8 chilometri fino al parcheggio sotto Javorca. Dal parcheggio sino alla chiesa ci vogliono 15 minuti a piedi. In estate è possibile accedere alla chiesa soltanto con l’autobus.
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