Dal 1943 al 1945 nella Risiera di San Sabba, che si trova nel sobborgo di Trieste/Trst, funzionò l’unico forno crematorio in Italia. I nazisti trasformarono l’ex impianto per la lavorazione del riso — risiera — in un campo di prigionia, magazzini per merci saccheggiate e in un forno crematorio. La Risiera di San Sabba rappresentava per molti solamente una fermata intermedia sulla rotta per i campi tedeschi. Ad essere imprigionati alla Risiera furono soprattutto sloveni e croati di Trieste e dell’Istria, antifascisti italiani e molte famiglie ebraiche. Gli arrestati furono sottoposti a torture per ottenere da loro informazioni sul movimento della Resistenza. Nel caso le informazioni ricavate non fossero state utili, gli arrestati venivano condannati a morte o caricati su un treno diretto per i campi di concentramento. Su 123 convogli ben 69 furono portati dalla Risiera ai campi di sterminio, altri 30 convogli invece furono portati nei campi di lavoro forzato. Poiché i tedeschi negli ultimi giorni della guerra abbatterono il crematorio e distrussero tutti i documenti relativi ad esso, una stima sull’esatto numero di prigionieri e morti risulta impossibile. Si stima però che furono imprigionate circa 20.000 persone, i morti furono tra 3000 e 3500. Nel 1965 la Risiera fu dichiarata Monumento Nazionale.
Risiera di S. Sabba – Monumento Nazionale
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