La costruzione di questa città-fortezza ebbe inizio alla fine del XVI secolo per ordine della Serenissima, cioè la Repubblica di Venezia, con lo scopo di difendere il confine orientale e proteggerlo dagli attacchi dei turchi e degli uscocchi e per prevenire l’espansione dell’Austria.
Nel 1960 Palmanova venne dichiarata Monumento Nazionale. La città fortificata non rappresenta soltanto un esempio di concetto di città ideale, bensì rappresenta anche un buon esempio di architettura militare rinascimentale. La città, dalla forma di una stella a nove punte, è circondata da tre cerchie di mura fortificate (le prime due di origini veneziane, la terza dell’epoca di Napoleone).
Dopo la caduta della Repubblica di Venezia e il Trattato di Campoformido tra l’Austra e la Francia (1797) la città passò agli austriaci fino al 1805, quando la città fu occupata dai francesi. Napoleone Bonaparte ebbe il proprio quartier generale a Palmanova e fu allora che la terza cinta delle mura di difesa fu costruita. Dopo Napoleone la città tornò nuovamente sotto il dominio asburgico e vi rimase fino al 1866, quando fu annessa al Regno d’Italia. Durante la Grande Guerra Palmanova fu uno dei principali centri logistici delle retrovie italiane con magazzini, centri di approvvigionamento e ospedali.
Nel 2017 Palmanova entra a far parte del Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO.
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