Il Faro della Vittoria sito sul Poggio di Gretta fu progettato e realizzato subito dopo la fine della Grande Guerra. L’idea originale dell’edificazione è attribuita all’architetto Arduino Berlam ed allo scultore Giovanni Mayer. Fu costruito come omaggio alla vittoria italiana nella Grande Guerra e con l’intenzione di celebrare il passaggio della città sotto il Regno d’Italia.
Il faro fu collocato sul luogo dove in precedenza c’era la fortezza austriaca Kressich, edificata per la difesa della città a metà del XIX secolo. Il suo basamento oggi non è più visibile, ricoperto da pietre bianche di Vrsar (Orsera). I lavori sul faro durarono dal 1923 al 1927, all’inaugurazione solenne presenziò anche lo stesso re italiano Vittorio Emanuele III, per sottolineare il valore eccezionalmente simbolico della costruzione.
Il faro, alto circa 70 metri, è composto da: il basamento, un’alta colonna rifinita e la lanterna, che illumina il golfo ed è visibile dalla distanza di circa 20 miglia. In cima alla lanterna c’è una statua della dea alata della vittoria Nike, sul basamento lo scultore Mayer collocò, accanto alla colonna, la statua di un marinaio. Poco più in basso è ben visibile l’ancora del cacciatorpediniere Audace, la prima nave italiana che il 3 novembre 1918 approdò a Trieste/Trst, ed i versi del poeta irredentista italiano D’Annunzio: Splendi e ricorda i Caduti sul mare MCMXV–MCMXVIII.
Il faro si trova in via Strada del Friuli 141 a Trieste/Trst. Lo si raggiunge in autobus n. 42 o 44 con partenza da Piazza Oberdan.
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Centro visitatori “Walk of Peace”, Trieste Info Point
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